DOSTINEX 8CPR 0,5MG FL

DOSTINEX 8CPR 0,5MG FL

Non deveessere somministrato a donne con disturbi iperprolattinemici che intendano allattare i loro bambini perche' inibisce la lattazione. DOSTINEX somministrato alle dosi di 1 – 2 mg alla settimana come terapia cronica è stato efficace nel normalizzare i livelli sierici di prolattina approssimativamente nell’84% delle pazienti iperprolattinemiche. La ripresa di cicli regolari è stata osservata nell’83% di donne precedentemente amenorroiche.

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Come per gli altri derivati dell’ergot, la cabergolina non deve essere somministrata a donne con ipertensione indotta dalla gravidanza, come la preeclampsia o l’ipertensione post-partum, a meno che il potenziale beneficio venga ritenuto superiore al possibile rischio . DOSTINEX impedisce la lattazione fisiologica attraverso l’inibizione della secrezione di prolattina. La dose raccomandata per interrompere la produzione di latte dopo aver iniziato l'allattamento al seno è di ½ compressa da 0,5 mg ogni 12 ore, per 2 giorni. Sulla base dell'emivita di eliminazione, le condizioni di steady-state si raggiungono dopo 4 settimane, come confermato dal picco medio dei livelli plasmatici di DOSTINEX ottenuto dopo singola somministrazione (37 ± 8 pg/ml) e dopo 4 settimane di somministrazioni ripetute (101 ± 43 pg/ml). I profili farmacocinetico e metabolico di DOSTINEX sono stati studiati in volontari sani di entrambi i sessi e nelle pazienti iperprolattinemiche.

Dosaggio e somministrazione

  • Come conseguenza delle indicazioni per le quali DOSTINEX è al momento consigliato, l’esperienza negli anziani è molto limitata.
  • Come gli altri derivati dell’ergot, la cabergolina non deve essere usata in concomitanza ad antibiotici macrolidi (es. eritromicina) in quanto si potrebbe avere un aumento della biodisponibilità della cabergolina.
  • Dipende dalle dimensioni della confezione e dalla quantità di principio attivo (0,25 o 0,5 mg).
  • Se il concepimento dovesse avvenire durante la terapia, il trattamento dovra' essere interrotto non appena si venga a conoscenza della gravidanza in atto per limitare l'esposizione del feto al medicinale.
  • La cabergolina, a dosi giornaliere pari a 0,5 mg/kg/die (pari a circa 19 volte la dose massima raccomandata nell’uomo) durante il periodo di organogenesi nel coniglio, ha causato maternotossicità caratterizzata da perdita di peso corporeo e riduzione dell’assunzione di cibo.

È opinione comune che non ci sia differenza reale di risposta alle due molecole, anche se il passaggio dall’una all’altra può essere utile in alcuni pazienti che lamentano effetti collaterali (11,12). L’efficacia nel controllo ormonale non è differente tra i pazienti in precedenza sottoposti a intervento neurochirurgico e quelli trattati farmacologicamente in prima battuta (13). Gli SSA controllano la crescita tumorale in tutti i pazienti acromegalici (nel corso di questa terapia non si verifica praticamente mai la crescita di volume dell’adenoma). Nella https://www.reformamatematica.net/scissoio-degli-steroidi-un-indagine-sul-dosaggio/ maggior parte dei pazienti, soprattutto nei primi mesi di trattamento, si ottiene una riduzione del volume dell’adenoma (18,19), che può essere rapida e progressiva (20). La riduzione volumetrica tumorale è più frequente e quantitativamente più marcata nei pazienti in cui gli SSA sono impiegati come terapia primaria (17,18,20). Non sono disponibili informazioni sulle interazioni tra la cabergolina e gli altri alcaloidi dell’ergot; pertanto l’uso concomitante di questi medicinali durante il trattamento con cabergolina a lungo termine non è raccomandato.

Come gli altri derivati dell’ergot, la cabergolina non deve essere usata in concomitanza ad antibiotici macrolidi (es. eritromicina) in quanto si potrebbe avere un aumento della biodisponibilità della cabergolina. Non è noto se il trattamento con cabergolina in pazienti con riflusso valvolare possa aggravare la malattia di base. Se viene diagnosticata una fibrosi valvolare, la paziente non deve essere trattata con cabergolina (vedere paragrafo 4.3 – Controindicazioni). Se viene diagnosticata una fibrosi valvolare, il paziente non deve essere trattato con cabergolina (vedere paragrafo 4.3 - Controindicazioni). Se viene diagnosticata una fibrosi valvolare, la paziente non deve essere trattata con cabergolina (vedere paragrafo 4.3 - Controindicazioni). Come comportarsi nei casi ambigui Nella maggior parte dei casi è possibile dare un giudizio sulla guarigione o persistenza della malattia dopo 3-4 mesi dall’intervento.

Non si raccomanda l’uso di Dostinex durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario e il beneficio previsto per la madre superi il rischio potenziale per il feto. La cabergolina inibisce la lattazione, quindi Dostinex non deve essere assunto da madri che intendono allattare al seno. In caso di sovradosaggio di Dostinex, i sintomi potrebbero includere nausea, vomito, dolore addominale, ipotensione, confusione o allucinazioni. Non c’è un antidoto specifico per la cabergolina, e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. La terapia può includere il lavaggio gastrico o la somministrazione di carbone attivo per ridurre l’assorbimento gastrico di cabergolina. Dostinex è indicato per il trattamento di disturbi associati a iperprolattinemia, inclusi amenorrea, oligomenorrea, anovulazione e galattorrea.